Nel cuore pulsante della città partenopea, dove l’arte del cucito si tramanda di generazione in generazione, troviamo la Sartoria Dalcuore, un’istituzione nel panorama della sartoria per uomo. Al timone di questa prestigiosa realtà c’è Cristina Dalcuore, erede diretta del maestro sarto Gigi Dalcuore, che ha saputo mantenere viva la fiamma della tradizione familiare, infondendole una nuova linfa vitale.
Gigi Dalcuore, fin da giovanissimo, ha respirato l’aria della sartoria e la sua maestria nel taglio, la cura per i dettagli e lo stile inconfondibile hanno conquistato prima Napoli e poi il mondo intero. Cristina, cresciuta in un ambiente così ricco di storia e passione, ha ereditato non solo l’amore per il mestiere, ma anche la capacità di interpretare i bisogni di una clientela sempre più esigente e sofisticata.
Sotto la guida di Cristina, la Sartoria Dalcuore continua a essere un punto di riferimento per chi desidera un abito su misura, realizzato con tessuti pregiati e secondo le più antiche tradizioni sartoriali napoletane. La sartoria, infatti, è riuscita a coniugare perfettamente l’artigianalità più pura con un design contemporaneo, dando vita a capi unici e personalizzati.
Cristina Dalcuore torna su Eleganza del Gusto per raccontarci alcuni aneddoti del passaggio generazionale, anticipando, in anteprima assoluta, una novità di respiro internazionale.
Eleganza del Gusto: Il percorso di studi nella facoltà di architettura ti ha portato a condividere un certo gusto estetico con tuo padre. Qual è stato il momento in cui hai realizzato che saresti entrata nella sua sartoria?
Cristina Dalcuore: Un percorso di studi messo in pausa, sono una laureanda in architettura, non ancora laureata. Ho superato 35 esami su 42, ma questo fa di me ancora una studentessa ed è una posizione in cui mi sento a mio agio. Del resto gli esami, lo sappiamo, non finiscono mai. Il momento in cui sono entrata in sartoria l’ha deciso papà, chiedendomi di dargli una mano nell’amministrazione. Una volta dentro sono rimasta stregata dalle possibilità creative dell’artigianato e ne ho fatto la mia ragione di vita.
EdG: Chi era Cristina prima di entrare in bottega? Cosa sognavi?
CD: Le donne della mia generazione hanno sognato tutte l’amore e la maternità, ma non senza l’affermazione personale. Volevo dire la mia, fare qualcosa che lasciasse un segno. Per il momento, invece di farlo con un ponte sullo stretto ci riesco magari con un cappotto. La durata non è poi molto diversa.
EdG: Da quando hai preso il comando della Sartoria Dalcuore hai cambiato idea su alcune scelte aziendali. Raccontaci com’è andata.
CD: Dalla scomparsa di papà ho voluto rafforzare ciò che era veramente suo, il su misura, eliminando il RTW. È stata una forma di rispetto, ma allo stesso tempo un cambiamento dovuto all’andamento del mercato mondiale. Oggi i nostri capi rispondono agli insegnamenti di mio padre e lavoriamo tutti i giorni per migliorarci ed eccellere.
EdG: Il mondo della sartoria è cambiato da quando ci sei entrata? Come pensi evolverà in futuro?
CD: Tutte le cose cambiano. Anche i cambiamenti cambiano, quelli del terzo millennio sono ad esempio più veloci, più radicali, eppure meno percepiti. La sartoria tradizionale era il regno del cliente, ora è la piattaforma di lancio dalla quale un creativo studia la destinazione, la carica e la traiettoria dei propri missili balistici.
EdG: Quali obiettivi per il futuro?
CD: Il mio desiderio è crescere e far crescere l’azienda fino al punto in cui tutti e due si possa restare noi stesse. Stiamo per aprire una nostra sede a New York e magari ne verrà qualche altra, ma non accetterò un’espansione fine a se stessa. Tutte le nostre vetrine saranno in città in cui mi sento a casa.
EdG: Qual è il ricordo più caro di tuo padre?
CD: Potrei dire che ne ho tanti, ma la sua presenza costante nella mia vita non mi fa vivere di ricordi.
EdG: Qual è, invece, l’insegnamento più utile?
CD: Mantenere la calma, che non vuol dire l’inattività o il silenzio quanto la capacità di guardare ciò che ci accade come ne fossimo spettatori, non attori. Solo la serenità, limitando il coinvolgimento istintivo, consente di muoversi nelle situazioni più delicate senza sbattere negli spigoli, senza rompere nulla, senza offendere nessuno.
Grazie alla sua passione, alla sua competenza e alla sua capacità di innovare, Cristina Dalcuore rappresenta il futuro della Sartoria Dalcuore. La sua storia è un esempio di come una tradizione possa rinnovarsi e continuare a vivere nel tempo, diventando un’ispirazione per le nuove generazioni. Un’eredità che continua a regalare emozioni e soddisfazioni a tutti coloro che la scelgono.