Ogni sartoria è diversa, perché rappresenta il mondo che ogni artigiano si crea intorno se, a propria immagine e a propria misura. Proprio come un abito.
A ventisei anni, ormai maestro finito, Luigi Dalcuore inaugura la prima attività personale in Via Cervantes, poco lontano da Piazza Municipio.
La sua capacità di disegnare con l’abito una figura che spicca tra tutte le altre gli apre la strada verso un successo che lo porterà ad aprire atelier nei luoghi più prestigiosi della città, da Piazza Vittoria a Via dei Mille, passando per Palazzo San Teodoro in Riviera di Chiaia fino all’attuale sede di Via Caracciolo n. 17.
Potendo contare sulla collaborazione della famiglia e di 22 artigiani, da qui esporta un pizzico di leggerezza napoletana verso ogni angolo del mondo: da New York a Tokyo, da Mosca a Abu Dhabi.
Luigi Dalcuore ha vissuto tra aghi e tessuti sin dall’infanzia, andando ad aiutare la zia che aveva una sartoria femminile. Presto comincia a smontare le giacche del padre per capire come erano fatte e vedere se sapeva rimontarle.
Quella di Luigi Dalcuore, con le sue enormi finestre a pochi metri dal mare di Mergellina, è luminosa, creativa, ampia negli spazi e originale negli arredi.
In certi punti è ingombra di pacchi in arrivo o in partenza per tutto il mondo, in altri ordinata come un archivio di Stato.
L’uomo che ha creato tutto questo non lo ha fatto da solo, perché al suo fianco ha ormai da molti anni la figlia Cristina e il genero Damiano, che garantiscono la continuità di un’opera improntata alla ricerca, alla pulizia, alla semplicità e alla coerenza.
Un vestito Dalcuore è unico, come l’uomo che lo indossa. Rispecchia il suo carattere, il portamento, il suo approccio alle relazioni sociali. Per trasmettere questa visione tagliamo i nostri abiti sulla personalità, non solo sul corpo dei nostri clienti.