Tutti i guardaroba del mondo sono ordinati per stagione, quindi la prima cosa da sapere dal cliente riguarda il periodo per il quale sta pensando per il proprio capo.
E’ vero, oggi la climatizzazione consente di usare tessuti simili tutto l’anno, ma la stagionalità non è solo nel peso.
Contano anche armatura, luminosità, densità, colore, tridimensionalità e altri dettagli grazie a i quali un esperto di tessuti come Cristina è in grado di proporre soluzioni ricche di carattere senza rinunciare alla praticità.
Subito dopo si passa al contesto: lavoro, viaggio o tempo libero, situazioni che in termini di registri maschili significano: formale, informale o sportivo.
A questo punto si ha una gamma di tessuti tutti astrattamente adatti a ricoprire quel ruolo, tra i quali il cliente, sicuro di non sbagliare, potrà scegliere quello giusto per il proprio stile personale.
A seconda che si tratti di un capo a petto singolo o doppio e tenendo presenti il numero dei bottoni, l’ampiezza dei baveri e la lunghezza complessiva, il sarto traccia con riga e gessetto le linee lungo le quali effettuerà il taglio.
Nel vero su misura, già in questa fase ogni giacca o cappotto parte in modo diverso.
E’ la parte più complessa della lavorazione, dove conoscenza e manualità fanno la differenza non meno che in un’operazione chirurgica.
La prima prova si effettua quando il capo è solo imbastito e ancora privo di fodere.
Effettuate le principali correzioni, una seconda prova è utile a mettere millimetricamente a punto la linea della vita e delle spalle e qualche millimetro di montatura, che è il bilanciamento tra parte anteriore e posteriore.